The Exhibition -Part II
Dipinti di
- Sabrina Puppin
- Albino Pitti
- Mauro Molinari
- Sculture/Art Design di
- Mériadec Le Clainche
- Manichini di Mattew Tewes
Dipinti di
Dipinti di Sergio Viscardi, “Ser-Giotto”
Pitto-Sculture di Umberto Pettene
Dipinti di Isabella Paglino
Sculture di Mériadec Le Clainche
Manichini di Matt Tewes

Artista Albino Pitti
“Untitled” (170×120 cm.)
L’Incanto dell’Astrazione: Esplorare il Sogno attraverso l’Arte.
L’arte possiede il potere di oltrepassare la realtà visibile, trasportando lo spettatore in spazi
emotivi, psicologici e persino spirituali che vanno ben oltre il linguaggio quotidiano. Una delle
sue qualità più affascinanti è l’abilità di trasformare i sogni – quelle immagini evanescenti e
surreali che spesso sfidano la logica – in un linguaggio visivo ricco e suggestivo.
Contrariamente all’arte figurativa, che si concentra sulla riproduzione del noto e del tangibile,
queste opere come trattengono le porte a un mondo senza limiti, dove ogni interpretazione
personale è possibile. In esse, linee, colori e texture si intrecciano per rivelare il mistero e la
fluidità dell’inconscio, offrendo all’osservatore un’esperienza immersiva e profondamente
evocativa.
Tra Visione e Realtà: L’Onirico nell’Espressione Astratta
L’arte astratta ispirata ai sogni si presenta come una finestra aperta su un mondo dove le
logiche della realtà quotidiana vengono sovvertite. I sogni, per loro natura, esistono in uno
stato di continua metamorfosi, in cui tempo, spazio e identità si trasformano in forme
inaspettate e prive di regole fisse. È in questo contesto che l’arte astratta raggiunge la sua
massima espressione, abbandonando le convenzioni della rappresentazione realistica per
immergersi nella libertà visiva dell’immaginazione onirica. .In queste opere, la mancanza
di forme immediatamente riconoscibili stimola lo spettatore a lasciarsi guidare dalle proprie
sensazioni ed emozioni, anziché cercare un significato letterale. I colori, ad esempio,
assumono ruoli narrativi vitali: tonalità delicate possono evocare serenità e pace, mentre
accostamenti più intensi e spigolosi introducono note di inquietudine e disorientamento. Le
linee e le forme sembrano dissolversi e riconfigurarsi, richiamando la natura frammentata e
non lineare delle visioni notturne.Così, anziché offrire un’immagine statica e definita, questi
dipinti celebrano l’ambiguità e la complessità del subconscio, trasformando ogni opera in un
invito personale ad esplorare le profondità dell’animo. In definitiva, l’arte astratta che si ispira
ai sogni non si limita a riprodurre un’illusione, ma diventa un’esperienza immersiva che sfida
l’osservatore a riconnettersi con la propria interiorità

Nel suo dipinto “Selfie”, Mauro Molinari offre una riflessione acuta e raffinata sull’identità contemporanea e sulla percezione del sé. L’opera, richiama il gesto immediato dell’autoritratto digitale, si trasforma in una finestra aperta sulla profondità umana, ben oltre la superficie effimera dell’immagine.
Attraverso la sua magistrale tecnica in mixed media, l’artista intreccia segni grafici e cromatismi vibranti, creando una dimensione in cui la figura si stratifica tra realtà e rappresentazione. Ogni pennellata sembra scavare non solo nei tratti somatici, ma anche nelle emozioni, nei dubbi e nelle contraddizioni dell’individuo. Il tratto, deciso e dinamico, cattura pregi e difetti, gesti e posture, restituendo la complessità dell’animo umano con una sensibilità quasi antropologica.
Da sempre attento all’osservazione del quotidiano, Molinari trasforma i volti delle persone che incontra in frammenti di una narrazione universale, in cui ogni espressione diventa lo specchio di una società in continua evoluzione. In “Selfie”, la modernità del tema si fonde con la profondità del segno pittorico, trovando un perfetto equilibrio tra ironia e introspezione.
L’opera si configura come un ritratto stilizzato e astratto, in cui la frammentazione della figura umana riflette la complessità dell’identità odierna. Colori vibranti e linee decise creano un contrasto dinamico, mentre la sovrapposizione di forme geometriche suggerisce movimento ed evoluzione. L’espressione intensa del volto invita l’osservatore a un viaggio interiore, tra realtà e rappresentazione, tra autenticità e costruzione.
Non è solo un semplice ritratto, ma una vera e propria messa in scena dell’Io, una maschera che oscilla tra spontaneità e artificio, tra verità e apparenza. Mauro Molinari ci interroga con un linguaggio visivo potente e incisivo, costringendoci a riflettere su cosa significhi davvero vedersi e, soprattutto, riconoscersi.
Claudia Arch.Mantelli

Mauro Molinari
Roma 31 maggio 1942
Via Paolina 25
00049 Velletri (RM) ITALIA
069634072 – 3286947561
http://www.mauromolinari.it
arte@mauromolinari.it
http://www.caldarelli.it/molinari.htm
La sua lunga ricerca artistica è contrassegnata da cicli diversi: pittura scritta, libri d’artista (Rencontres Internationales di Marsiglia dal 2000 al 2014 ecc.), design tessile
(Rassegne Internazionali Miniartextil di Como ecc.). Nel 1995 nasce la collana di
Orditi & Trame di cataloghi editi in proprio.
Nell’ultimo ventennio si dedica al racconto della città e della sua caotica umanità.
Ha esposto in più di 1300 mostre personali e collettive in gallerie e musei (tra gli altri:
Museo Didattico della Seta di Como, Museo dell’Infiorata di Genzano, Museo S. Maria
di Cerrate di Lecce, Musèe de l’Impression sur Etoffes di Mulhouse, Spazio Mantero di
Como, Salons de l’hotel de Ville di Montrouge, Museo di Palazzo Mocenigo a Venezia,
Fondazione Venanzo Crocetti di Roma, Musèe de la Tapisserie di Tournai, Museo Carlo
Bilotti di Roma con una installazione permanente, Fondazione Pescarabruzzo, Museo
Jean Lurcat di Angers ecc.), in Italia e all’estero.
Si è avvalso della presentazione di noti critici d’arte. Sue opere sono state acquisite da
musei e collezioni pubbliche e private.
(Negli ultimi 20 anni Molinari)…guarda con intelligenza e capacità selettiva a tendenze
tra le più discusse e controverse – ma vitali – dello scenario estetico internazionale,
come la Street Art, il Bud Painting, il Neo Pop. In effetti le figure di Molinari popolano
stravolte ambientazioni urbane ed esibiscono lineamenti allucinati…Il procedimento
con cui il nostro artista tratta tali contestualizzazioni urbane si fa ancora più complesso,
in rese tridimensionali dotate di spessore e ombra propria…Ovviamente non c’è posto
in questo universo stravolto per rapporti di proporzione, di verosimiglianza, di coerenza
narrativa: una sorta di teatro dell’assurdo che però, a ben vedere, molto assume e molto
allude alla nostra periclitante vicenda quotidiana.

-FullMickey–
Full Mickey” di Matt Tewes è un’opera intrigante che esplora il connubio tra arte, cultura e critica, offrendo una narrazione visiva ricca di significato. Ogni particolare costituito da immagini sulla superficie del manichino sembra raccontare una storia, trasformando l’opera stessa in un testimone silenzioso di esperienze, emozioni e concetti.



La vivacità e l’ironia intrinseche nell’opera si fondono in un’esperienza che spinge gli spettatori a riflettere sul significato dell’arte e sulla sua rappresentazione. Richiamando l’immagine di “El Pelele” di Francisco Goya, in cui un manichino viene lanciato in aria da fanciulle durante una festa paesana, l’opera di Tewes sembra suggerire la dinamica con cui l’arte è spesso discussa e interpretata.

L’audacia e la provocazione dell’opera di Tewes sono evidenti, così come la sua esecuzione impeccabile. La scelta di utilizzare un manichino come tela offre una prospettiva innovativa sull’arte e sul suo rapporto con il contesto circostante. L’ironia e la vivacità dei colori aggiungono ulteriore profondità all’opera, rendendola un punto di discussione stimolante per chiunque vi si avvicini.
Claudia Mantelli Art Curator

FullMickey
Manichino in fibra di vetro, vernice, carta, colla, filo. Misure 180x60x28cm Prezzo Euro= 5500 trattabili.
C
Manichino OOH BABY!!, Installazione
Material: fiberglass mannequin, plastic figurines, wire, paper, paint, ink,(90x60x28cm.)

” Ooh Baby!!”.. e’ un’ Opera d’ Arte Pop che incanta e colpisce per la sua vivacità e originalità. Creato dall’ Artista Matt Tewes, questo manichino è un esempio perfetto di come un’ ottima creatività possa trasformare oggetti comuni in opere d’arte straordinarie. Il colore è la prima caratteristica che colpisce. L’artista ha utilizzato una vasta gamma di tonalità vivaci e audaci, che catturano l’attenzione e trasmettono un senso di gioia e vitalità. I colori sembrano quasi saltare fuori dal manichino, creando un effetto tridimensionale che rende l’opera davvero unica. Il materiale utilizzato è un’altra caratteristica interessante. La carta, l’acrilico, le figurine di plastica, l’inchiostro e il filo sono stati sapientemente combinati per creare un’opera che è allo stesso tempo delicata e resistente. La carta, fatta a mano, aggiunge un tocco di autenticità e artigianalità all’opera, mentre le figurine di plastica e il filo aggiungono una dimensione tridimensionale che la rende ancora più interessante.
La cosa più sorprendente di questa opera è il suo significato. Il manichino femminile, con i suoi occhi luminosi e le sue labbra rosse, sembra quasi prendere vita. Rappresenta la donna moderna, forte e indipendente, ma anche vulnerabile e sensibile. È un’opera che parla di bellezza, di forza, di femminilità, ma anche di fragilità e di desiderio di essere amati e accettati.


Il manichino femminile pop art è un’opera straordinaria che combina abilmente il colore, il materiale e il significato per creare un’esperienza visiva e emotiva unica. È un’opera che non può non colpire e che merita di essere ammirata e apprezzata dall’immaginazione dello spettatore attraverso la sua audace combinazione di forme e colori.Questa scultura, dipinta e rielaborata con materiali di riciclo, è quasi un’icona della Pop Art. La sua forma slanciata e le curve audaci richiamano l’attenzione sul corpo femminile, mentre i colori vivaci e accattivanti, come il rosso scuro, quasi un rosso pompeiano, il viola, verde e blu, aggiungono un tocco di glamour e sensualità. La scelta di materiali, forme, colori e i piccoli bimbi in plastica sul cuore, aggiungono ancor più il rispetto che l’Artista Matt Tewes ha nei confronti della donna. L’opera “ooh Baby” è un’opera eccellente che suscita fascino e ammirazione in ogni persona che ama l’arte. Un’installazione unica che personalizza qualunque spazio, interno o esterno che sia, grazie alla classe e alla bellezza che rappresenta il simbolo della Donna. Claudia Mantelli Art Curator.

OOH BABY!!! Matt Tewes
Materiali:
Manichino in fibra di vetro, inserti in plastica, filo metallico, carta, vernice, inchiostro.
Misure 90x60x28 cm.
Prezzo Euro= 3600 trattabili.
Info di contatto
Claudia Mantelli,
mail claudia.mantelli@yahoo.com
WhatsApp +39 3339434867
L’ Opera d’Arte “OOH BABY !!” e’ un’ Opera unica, acquistabile contattando il Curatore d’Arte Claudia Mantelli INFO claudia.mantelli@yahoo.com WhatsApp +393339434867
Seductions – Contemporary Art Exhibition

“SEDUCTIONS” -Viaggio nell’ abisso
dell’ esperienza umana –
Evento di Arte contemporanea creato dalla Dott.ssa Claudia Mantelli curatore d’Arte.
Alle ore 18:30 di Giovedì 13 Giugno 2024 presso lo spazio Arte “Ex Fornace Gola”, Alzaia Naviglio Pavese 16, 20143 Milano,
l’ Evento “SEDUCTIONS”, Viaggio nell’ abisso dell’ esperienza umana, Mostra di Arte contemporanea.
Durante l’ Inaugurazione si terrà un Vernissage con la gentile presenza dell’ Associazione DOODLE ART, del Curatore Claudia Mantelli che presenterà le Opere d’ Arte create appositamente per questo Evento da undici ottimi Artisti, che spiccano nel panorama artistico nazionale e internazionale per qualità, professionalità e genio,
Guest Artist: “Cesare Catania”
Anna Rita Aprile
Daria Covolo
Francesca Fei
Mauro Molinari
Michel Morelli
Isabella Paglino
Albino Pitti
Roberto Persi Santorum
Matt Tewes
The Metaborg
Nel mondo dell’arte, ciò che ci seduce non è solo la forma esteriore delle opere, ma anche la profondità e la complessità delle emozioni e dei significati che esse evocano. Come Narciso, ci troviamo attratti dall’immagine esterna, ma è quando penetriamo più a fondo, oltre la
superficie, che ci rendiamo conto della vera ricchezza dell’opera.
La storia di Narciso ci insegna che l’auto-amore e l’ossessione per l’apparenza possono
distorcere la nostra percezione, rendendoci ciechi alla bellezza interiore. Tuttavia, attraverso l’arte, abbiamo l’opportunità di guardare al di là della superficie e di scoprire la bellezza e la
verità che risiedono dentro di noi e nelle opere d’Arte che ci seducono.
Perciò, mentre ci lasciamo affascinare dalle forme e dalle estetiche delle opere d’arte, ricordiamo che la vera seduzione risiede nella capacità di queste opere di toccare le corde più profonde del nostro essere, risvegliando emozioni, stimolando pensieri e nutrendo
l’anima con la bellezza interiore che trasmettono.
Durante il nostro viaggio nell’evento “Seduzioni”, ci immergiamo in un mondo di bellezza e mistero, dove l’arte diventa uno specchio delle nostre anime e delle nostre esperienze umane. È un viaggio che ci porta ad esplorare le profondità dell’esistenza e a riscoprire i segni familiari che giacciono dentro di noi. Marcel Duchamp una volta disse: “Se un’opera ci attrae a sé, anche se non propone situazioni particolarmente riconoscibili, vuol dire che c’è un’abitudine, nascosta ma presente”. Queste parole risuonano dentro di me, poiché rivelano una verità profonda sull’arte e sulla nostra relazione con essa. Quando ci troviamo di fronte a un’opera d’arte che ci affascina, non è solo la forma esteriore che ci colpisce, ma anche la familiarità dei suoi segni e delle sue forme. Anche se non possiamo trovare un parallelo immediato con il nostro mondo sensibile, c’è qualcosa in quei colori e in quelle forme che ci richiama, che ci fa sentire a casa. Ecco perché le forme e i colori dell’arte ci sorprendono sempre, anche quando sembrano estranei alla nostra esperienza quotidiana. È come se ci stessero aspettando, silenziosamente, pronti a riemergere nel momento giusto e a trovare un nuovo significato nelle nostre vite. Quando ci confrontiamo con un’opera d’arte, entriamo in un dialogo con la nostra anima, un dialogo che ci permette di riscoprire i segni familiari che giacciono dormienti dentro di noi. È un’esperienza che va oltre la semplice osservazione estetica; è un momento di connessione profonda con noi stessi e con il mondo che ci circonda. E così, mentre ci lasciamo sedurre dalle meraviglie dell’arte durante l’evento “Seduzioni”, ricordiamoci che siamo in realtà in un viaggio verso la nostra stessa anima, un viaggio che ci permette di incontrare nuovamente i segni conosciuti e di riscoprire le forme sopite che abbiamo dentro di noi. Claudia Mantelli.