“I AM!A DEEP EXPLORATION OF THE ARTIST’S ESSENCE-Part IV

Dipinti di Sergio Viscardi, “Ser-Giotto”
Pitto-Sculture di Umberto Pettene
Dipinti di Isabella Paglino
Sculture di Mériadec Le Clainche
Manichini di Matt Tewes

“I AM!A DEEP EXPLORATION OF THE ARTIST’S ESSENCE-Part V

“I AM!A DEEP EXPLORATION OF THE ARTIST’S ESSENCE-Part VI

Manichini di Matt Tewes
Visual Art di Valter Sambucini
Sculture di Mériadec Le Clainche
Dipinti di Franca Fabrizio

“I AM!A DEEP EXPLORATION OF THE ARTIST’S ESSENCE-Part VII

Sculture di Mériadec Le Clainche
Fotografie di Sergio Guerrini
Manichini di Matt Tewes
Dipinti di Sergio Viscardi

CALL FOR ARTISTS

“I AM…”

Contemporary Art Exhibition by Claudia Mantelli Art Curator & Doodle Art.

L’evento “I AM” si presenta come un’importante mostra d’Arte Contemporanea, un’opportunità per riflettere sull’essenza dell’essere artista. In un’epoca in cui il valore del possesso sembra sovrastare quello dell’essere, il messaggio di questa mostra si erge come un faro di creatività, passione e genialità. L’arte, in questo contesto, diventa un veicolo potente per esprimere emozioni profonde, turbolenze interiori e allegorie di una realtà complessa.Il concetto di “Io Sono” invita a riconoscere l’importanza di una pratica artistica che si fonda sull’autenticità e sull’esperienza personale. L’essere artista non è solo un titolo; è un modo di vivere, una modalità di percepire il mondo. Ogni opera d’arte diventa un riflesso di questa esistenza, un’espressione della propria identità e del proprio vissuto. La passione, la professionalità e la ricerca della bellezza si intrecciano in un atto creativo che trascende il semplice “avere”.Eric Fromm, nel suo saggio “Avere o Essere?”, sottolinea come la società moderna spesso celebri il possesso materiale a discapito dell’essere. Questa mostra ci ricorda che l’arte più autentica nasce dall’essere: dall’interiorità dell’artista, dalle sue esperienze, dalle sue gioie e tristezze. In questo senso, l’arte diventa una forma di resistenza a un mondo che tende a uniformare e a mercificare le emozioni.Guardando al ‘900 e alla contemporaneità, artisti come Frida Kahlo, Yayoi Kusama e Banksy hanno fatto dell’essere il fulcro della loro espressione artistica. Kahlo, con le sue opere cariche di simbolismo e introspezione, ha tradotto la sua sofferenza e il suo vissuto in un linguaggio visivo potente. Kusama, attraverso la sua ricerca sull’infinito e la ripetizione, esplora il concetto di esistenza e identità. Banksy, con il suo approccio provocatorio, invita a riflettere su questioni sociali e politiche, mettendo in discussione il ruolo dell’artista nella società contemporanea.La mostra “I AM” si propone di mettere in luce artisti contemporanei che, come i loro predecessori, si sostengono su un’arte dell’essere. Questi artisti non si limitano a creare opere, ma costruiscono narrazioni che invitano il pubblico a connettersi con le proprie emozioni e a riflettere sulla propria esistenza. L’arte diventa un dialogo aperto, un invito a esplorare la complessità dell’essere umano.In conclusione, “I AM” non è solo un titolo; è una dichiarazione di intenti. È un invito a riscoprire il valore dell’essere artisti in un contesto in cui la creatività, la passione e l’emotività sono fondamentali. L’arte, in tutte le sue forme, continua a essere un potente strumento di espressione, capace di riflettere e di dare voce alle turbolenze interiori e alle bellezze del vivere. In un mondo che tende a confondere l’essere con l’avere, “I AM” ci ricorda che l’essenza dell’arte risiede nel profondo dell’anima umana.

Claudia Mantelli

INFO claudia.mantelli@yahoo.com

+39 3339434867

Mauro Molinari

Mauro Molinari “Selfie” (100x80cm.)

Nel suo dipinto “Selfie”, Mauro Molinari offre una riflessione acuta e raffinata sull’identità contemporanea e sulla percezione del sé. L’opera, richiama il gesto immediato dell’autoritratto digitale, si trasforma in una finestra aperta sulla profondità umana, ben oltre la superficie effimera dell’immagine.

Attraverso la sua magistrale tecnica in mixed media, l’artista intreccia segni grafici e cromatismi vibranti, creando una dimensione in cui la figura si stratifica tra realtà e rappresentazione. Ogni pennellata sembra scavare non solo nei tratti somatici, ma anche nelle emozioni, nei dubbi e nelle contraddizioni dell’individuo. Il tratto, deciso e dinamico, cattura pregi e difetti, gesti e posture, restituendo la complessità dell’animo umano con una sensibilità quasi antropologica.

Da sempre attento all’osservazione del quotidiano, Molinari trasforma i volti delle persone che incontra in frammenti di una narrazione universale, in cui ogni espressione diventa lo specchio di una società in continua evoluzione. In “Selfie”, la modernità del tema si fonde con la profondità del segno pittorico, trovando un perfetto equilibrio tra ironia e introspezione.

L’opera si configura come un ritratto stilizzato e astratto, in cui la frammentazione della figura umana riflette la complessità dell’identità odierna. Colori vibranti e linee decise creano un contrasto dinamico, mentre la sovrapposizione di forme geometriche suggerisce movimento ed evoluzione. L’espressione intensa del volto invita l’osservatore a un viaggio interiore, tra realtà e rappresentazione, tra autenticità e costruzione.

Non è solo un semplice ritratto, ma una vera e propria messa in scena dell’Io, una maschera che oscilla tra spontaneità e artificio, tra verità e apparenza. Mauro Molinari ci interroga con un linguaggio visivo potente e incisivo, costringendoci a riflettere su cosa significhi davvero vedersi e, soprattutto, riconoscersi.

Claudia Arch.Mantelli

Mauro Molinari

Mauro Molinari
Roma 31 maggio 1942
Via Paolina 25
00049 Velletri (RM) ITALIA
069634072 – 3286947561
http://www.mauromolinari.it
arte@mauromolinari.it
http://www.caldarelli.it/molinari.htm
La sua lunga ricerca artistica è contrassegnata da cicli diversi: pittura scritta, libri d’artista (Rencontres Internationales di Marsiglia dal 2000 al 2014 ecc.), design tessile
(Rassegne Internazionali Miniartextil di Como ecc.). Nel 1995 nasce la collana di
Orditi & Trame di cataloghi editi in proprio.
Nell’ultimo ventennio si dedica al racconto della città e della sua caotica umanità.
Ha esposto in più di 1300 mostre personali e collettive in gallerie e musei (tra gli altri:
Museo Didattico della Seta di Como, Museo dell’Infiorata di Genzano, Museo S. Maria
di Cerrate di Lecce, Musèe de l’Impression sur Etoffes di Mulhouse, Spazio Mantero di
Como, Salons de l’hotel de Ville di Montrouge, Museo di Palazzo Mocenigo a Venezia,
Fondazione Venanzo Crocetti di Roma, Musèe de la Tapisserie di Tournai, Museo Carlo
Bilotti di Roma con una installazione permanente, Fondazione Pescarabruzzo, Museo
Jean Lurcat di Angers ecc.), in Italia e all’estero.
Si è avvalso della presentazione di noti critici d’arte. Sue opere sono state acquisite da
musei e collezioni pubbliche e private.

(Negli ultimi 20 anni Molinari)…guarda con intelligenza e capacità selettiva a tendenze
tra le più discusse e controverse – ma vitali – dello scenario estetico internazionale,
come la Street Art, il Bud Painting, il Neo Pop. In effetti le figure di Molinari popolano
stravolte ambientazioni urbane ed esibiscono lineamenti allucinati…Il procedimento
con cui il nostro artista tratta tali contestualizzazioni urbane si fa ancora più complesso,
in rese tridimensionali dotate di spessore e ombra propria…Ovviamente non c’è posto
in questo universo stravolto per rapporti di proporzione, di verosimiglianza, di coerenza
narrativa: una sorta di teatro dell’assurdo che però, a ben vedere, molto assume e molto
allude alla nostra periclitante vicenda quotidiana.

Roberto Persi Santorum

Roberto Persi Santorum

1__Presentazione dell’Artista Patafisico Roberto Persi Santorum

Roberto Persi Santorum ha trascorso i suoi anni giovanili in una libera e instancabile ricerca di tecniche grafiche e pittoriche. La sua sperimentazione ha spaziato attraverso una vasta gamma di stili e contenuti, con una spiccata propensione verso le molteplici forme dell’astrattismo. Questo percorso esplorativo, probabilmente, rappresentava un tentativo di liberarsi dal “fardello accademico” degli studi classici, che includevano l’Istituto d’Arte, il Magistero di Grafica e l’Accademia di Belle Arti.

La vera svolta nella carriera di Persi Santorum è stata l’incontro con la Patafisica, abbracciata come una filosofia profonda e rivoluzionaria. Questo approccio gli ha permesso di accettare il suo stile pittorico e sintattico come una firma autentica dell’anima, piuttosto che come una deviazione patologica. La Patafisica è diventata per lui un rifugio concettuale, dove le sue creazioni trovano significato e libertà.

Negli ultimi vent’anni, il suo lavoro si è sviluppato seguendo un unico dogma imprescindibile: l’uso di supporti in tela e colori ad olio o alchidici, con occasionali incursioni nella grafica su supporti cartacei, utilizzando tecniche varie e spesso combinate. La sua produzione oscilla tra audaci policromie, talvolta improbabili, e monocromi austeri e incisivi, mantenendo sempre una straordinaria coerenza espressiva.

Persi Santorum rifiuta di essere catalogato in una corrente artistica preesistente. Dopo lunghe riflessioni e confronti con l’architetto Claudia Mantelli – che ha avuto un ruolo cruciale nel riscoprirlo e farlo uscire dalla volontaria reclusione nella “soffitta” della sua creatività – è arrivato a un compromesso definendosi “Postsurrealista Onirico”. È in questo spazio mentale che l’artista riesce a dialogare con i suoi punti di riferimento pittorici: Paolo Uccello, Tiziano, Mirò, Magritte, Pollock, Matisse e altri grandi maestri, che popolano la sua personale pinacoteca immaginaria. Non è una questione di stile, ma di pensiero: uno sguardo audace e consapevole che individua, con sicura determinazione, le connessioni profonde tra la propria visione artistica e quella dei suoi predecessori.

Frasi celebri di Roberto Persi Santorum:

“Non tutti i quadri riescono col buco.”

“Non sono pigro, ho solo brevi pause di riflessione.”

In sintesi, Roberto Persi Santorum ritiene di aver trovato un percorso artistico personale e riconoscibile, anche se ammette che spesso non riesce a fornire spiegazioni razionali per le sue opere. Ma questa, in fondo, è la Patafisica: l’arte di accettare e celebrare le soluzioni immaginarie.

Persi Santorum è orgoglioso di essere membro attivo del “Simposio Permanente Ventilati Patafisici Benacensi”, fondato negli anni Novanta dal grande Enrico Baj. Inoltre, esprime profonda gratitudine verso l’architetto Claudia Mantelli, che lo ha spronato a uscire dalla sua prolungata “pausa di riflessione” e lo ha coinvolto in mostre ed eventi artistici. Un pensiero di riconoscenza è infine rivolto al capostipite Alfred Jarry, che con il suo Ubu Roi ha dato inizio alla straordinaria avventura delle “Soluzioni Immaginarie”.

Claudia Mantelli