Mériadec Le Clainche

“Équilibre”-Acier forgé – (135x30x5 cm)

Prezzo Euro= 2500.
Info di contatto
Claudia Mantelli,
mail claudia.mantelli@yahoo.com
WhatsApp +39 3339434867

Mériadec Le Clainche in “I AM!”Exhibition

Mériadec Le Clainche in “I AM!” Exhibition

Recensione Critica – Albino Pitti e le sue Opere d’Arte esposte alla Mostra “I AM – A Deep Exploration of the Artist’s Essence“

Albino Pitti – L’essenza della materia, la voce del silenzio
Nell’ambito della mostra “I AM – A Deep Exploration of the Artist’s Essence”, l’artista Albino Pitti si distingue per la capacità unica di trasmutare la materia in un linguaggio emotivo profondo, quasi spirituale. Le due opere esposte all’Ex Fornace di Milano non sono semplici quadri, ma autentici frammenti d’anima che parlano di tempo, memoria e presenza.La pittura di Pitti trascende il gesto tradizionale: ogni superficie è stratificata con cura, ogni segno è una traccia di una storia personale e universale. La sua arte si fa archeologia della memoria, dove la tela diventa corpo, pelle e respiro. Le abrasioni, le incisioni e le sovrapposizioni cromatiche invitano l’osservatore a immergersi in un tempo dilatato, lontano dalla narrazione lineare, dove l’intuizione e il silenzio diventano protagonisti.In queste opere, Albino Pitti non rappresenta semplicemente forme o paesaggi, ma evoca presenze invisibili, memorie sedimentate e pulsioni interiori. La sua pittura è meditativa, etica, una resistenza gentile al frastuono del mondo contemporaneo. Non cerca il clamore o la spettacolarità, ma la rivelazione di ciò che è nascosto, la presenza di ciò che sfugge.All’interno della mostra, le sue opere fungono da momenti di pausa e riflessione, offrendo allo spettatore un’esperienza di ascolto profondo e contemplativo. La loro forza risiede nella vulnerabilità, nel silenzio che riescono a imprimere nella materia, trasformandola in un linguaggio universale di emozione e memoria.Albino Pitti ci insegna che l’arte non è solo visione, ma ascolto, e che attraverso la pittura si può ancora esplorare ciò che siamo, ciò che resta e ciò che resiste nel tempo. Le sue opere non danno risposte facili, ma aprono spazi per l’introspezione, diventando così essenziali in un’epoca che spesso fugge dalla profondità.
Claudia Mantelli

Albino Pitti-“Paesaggio di Memoria”-Acrilico su masonite (140×100 cm.)

Albino Pitti Artist in “I AM..” Exhibition

Marco Papini Artist

Recensione Critica su Marco Papini e le sue Opere d’ Arte esposte alla Mostra “I AM – A Deep Exploration of the Artist’s Essence

La mostra “I AM – A Deep Exploration of the Artist’s Essence,” curata da Claudia Mantelli, è un’esperienza unica che trasporta il visitatore in un mondo interiore dove l’arte diventa mezzo di comunicazione profonda e riflessiva. Tra i protagonisti indiscussi di questa rassegna troviamo Marco Papini, il cui lavoro si distingue per un’intensa ricerca psicologica e stilistica, che sfida la prima impressione di pop art visiva per penetrare più a fondo nell’essenza dei suoi soggetti.
Le opere di Papini colpiscono subito per la loro vivacità cromatica, che potrebbe suggerire un legame con la Pop Art, ma questo è solo un aspetto superficiale. Se da un lato la scelta di colori saturi e audaci rispecchia una tradizione iconica, dall’altro l’artista trasforma il cromatismo in un
linguaggio che va oltre il puro decorativismo. Ogni figura dipinta è un’opera di introspezione che invita l’osservatore a entrare in contatto con le emozioni più nascoste dei personaggi
rappresentati.
Nel ritratto di Jim Morrison, “The Lizard King”, acrilico du tela (100×100 cm.), l’Artista non si limita a ritrarre la figura del leggendario cantante dei Doors, ma ne esplora l’anima,
tratteggiandone la profondità emotiva. Papini sceglie una posa rilassata per Morrison, la cui
postura sembra rimandare a un’idea di distacco, ma nello stesso tempo di vulnerabilità.
L’utilizzo di toni caldi come il rosso, il giallo e il verde crea un’atmosfera che evoca l’intensità emotiva di un uomo consumato dalla fama, ma anche dall’autodistruzione. L’artista ci racconta di come Morrison, pur essendo un’icona della musica, abbia vissuto una profonda frustrazione nel non poter esprimere la sua vera passione, la scrittura poetica, schiacciato dalle aspettative
di un brand che lo ha imprigionato. In questa tela, Morrison sembra una figura sciamanica, come se stesse cercando di trasmettere un messaggio che sfida il limite della sua stessa vita, una morte prematura che l’artista rende tangibile attraverso un’immagine vibrante e inquietante.
Accanto a Morrison, il secondo ritratto “ Nick Cave ”, acrilico su tela (80×80 cm.) l’ Artista si
pone una riflessione altrettanto complessa sul dolore e la rinascita. Papini affronta la sofferenza dell’artista con una divisione netta della tela, dove la parte sinistra esplora il tormento interiore di Cave attraverso toni scuri e inquietanti, mentre la destra si illumina di colori più vivaci, come a simboleggiare la trasformazione e il riscatto. Il contrasto tra il dolore e la liberazione diventa il cuore pulsante di quest’opera, in cui Papini non racconta solo la storia di Cave, ma trasmette
un’esperienza universale di lotta e rinascita. La tecnica con cui l’artista lavora la composizione è raffinata, mettendo in evidenza non solo la sua capacità di manipolare il colore, ma anche la sua
abilità nel raccontare storie che coinvolgono il pubblico a un livello emotivo profondo.
Le Opere di Marco Papini non si limitano alla mera rappresentazione dei suoi soggetti, ma si trasformano in veri e propri percorsi emozionali che l’artista costruisce per entrare nella mente e nel cuore dei suoi personaggi. Ogni dipinto diventa un atto di esplorazione interiore, dove l’arte diventa strumento di riflessione sul destino, sulla sofferenza e sulla potenza del riscatto.
L’Artista dimostra una straordinaria capacità di entrare in simbiosi con i suoi soggetti,
infondendo in ogni opera una profonda autenticità che emerge non solo dalla scelta dei colori,
ma anche dalla composizione e dalla tecnica.
Il lavoro di Papini è un dialogo continuo tra l’artista e il suo pubblico, un invito a guardare oltre la superficie, a percepire le emozioni e le storie nauscoste dietro ogni volto. Ogni sguardo dipinto diventa un ponte tra l’opera e lo spettatore, creando una connessione empatica che va oltre la mera osservazione. Il ritratto non è più solo un’immagine, ma un’esperienza, un processo che
sfida il pubblico a mettersi in relazione con l’artista e con il soggetto, come se fossimo tutti
protagonisti di una danza in cui l’arte stessa è il movimento che ci coinvolge.
In un mondo dove troppo spesso l’apparenza domina, Marco Papini ci invita a guardare più in
profondità, a riscoprire la bellezza del processo emotivo e psicologico che si cela dietro ogni volto. La sua arte non è solo un atto estetico, ma una dichiarazione di autenticità e di ricerca, in cui il colore, la forma e la composizione diventano linguaggi che parlano di noi, delle nostre emozioni e della nostra esistenza.
In conclusione, “I AM – A Deep Exploration of the Artist’s Essence” rappresenta non solo un viaggio nell’universo di Marco Papini, ma un invito a riflettere sull’essenza stessa dell’arte e sulla capacità che essa ha di connetterci con l’invisibile, con l’emozionale, con il profondo.
Papini riesce a trasmettere, attraverso il suo lavoro, una potente riflessione sull’individuo e sul suo rapporto con il mondo, rendendo ogni suo ritratto un atto di esplorazione che, pur
appartenendo a un altro, riesce a parlare di ciascuno di noi.
Claudia Arch Mantelli.

Recensione Critica sull’Artista Sergio Guerrini e le sue Opere d’Arte esposte alla Mostra “I AM – A Deep Exploration of the Artist’s Essence“

Recensione Critica –
Sergio Guerrini- Evento “ I AM – A DEEP EXPLORATION OF THE ARTIST’S ESSENCE” creato
e curato da Claudia Mantelli.
Le Opere dell’Artista Sergio Guerrini non sono semplicemente fotografie: sono racconti visivi di mondi lontani, ma incredibilmente vicini nell’emozione che suscitano. Con uno stile inconfondibile, Guerrini si immerge nelle culture più diverse, cercando non solo di documentare
la realtà, ma di catturare l’essenza dell’essere umano, con tutto il suo coraggio, la sua miseria e la sua dignità.
Le immagini in bianco e nero, con il loro forte contrasto e la potenza del messaggio che
trasmettono, sono uno strumento perfetto per l’artista per raccontare la realtà spesso
dimenticata di paesi lontani. La foto di una bambina birmania, sorridente ma celata dietro un filo spinato, è un emblema di speranza e sofferenza che si intrecciano in un contrasto inaspettato.
La bambina, pur vivendo in condizioni difficili, regala al mondo una dolcezza che, per quanto breve e fragile, risalta come una luce nell’oscurità. È la testimonianza della capacità dell’essere umano di mantenere una forma di resistenza anche nelle situazioni più dure, ma è anche la denuncia della disuguaglianza e della sofferenza di milioni di bambini, invisibili agli occhi della società mondiale.
Allo stesso modo, l’immagine dei giocatori di carte al Cairo ci racconta una scena di quotidianità, ma anche di lotta e resistenza. Gli uomini, raccolti attorno a un tavolo, immersi in
una conversazione silenziosa e intensa, sembrano sfuggire alla miseria che li circonda,
trovando un piccolo momento di evasione in una partita. Eppure, l’espressione di uno di loro, lo
sguardo intenso e pensieroso, rivela una verità che va oltre il gioco: una realtà di difficoltà, di
sforzi quotidiani che sembrano non portare mai a nulla, se non a un’accettazione passiva della
povertà.
In India, la figura solitaria di una donna seduta in mezzo al suo mercato, circondata da oggetti di uso quotidiano, diventa simbolo di una vita che sembra scorrere a ritmo lento e inesorabile.
Guerrini non si limita a raccontare la povertà, ma indaga nel profondo delle sue cause, svelando non solo il contesto sociale, ma anche il lato umano della sofferenza. La solitudine, ma anche la forza della donna, è palpabile in questa fotografia, dove ogni dettaglio contribuisce a
trasmettere una realtà complessa, fatta di sacrifici e speranza, di vita che si svolge
nell’indifferenza, ma con dignità.
Ciò che unisce queste opere, oltre alla tecnica impeccabile e alla scelta precisa del bianco e
nero, è il senso di denuncia sociale che le permea. Guerrini ci obbliga a guardare in faccia le
ingiustizie, a confrontarci con le disuguaglianze che, troppo spesso, scegliamo di ignorare. Ma c’è anche una bellezza dolce e struggente nelle sue immagini, una bellezza che risiede nel
sorriso di una bambina, nello scambio silenzioso di una partita a carte, nel coraggio di una donna che continua a vivere con dignità nonostante le circostanze.
La fotografia di Guerrini è un invito a riflettere, a non restare indifferenti, ma anche a
emozionarsi, a scoprire come, dietro ogni volto, ogni gesto, ci sia una storia che merita di
essere raccontata. Le sue opere sono una chiamata all’azione, un richiamo alla responsabilità
sociale, che va oltre l’arte, e diventa un messaggio di umanità condivisa. In questo senso, Sergio Guerrini, con il suo sguardo attento e sensibile, può essere accostato a maestri come Sebastião Salgado, che, come lui, usano la fotografia come strumento di denuncia e di
consapevolezza sociale. La sua capacità di evocare emozioni forti e di stimolare una riflessione profonda rende il suo lavoro non solo una testimonianza, ma un’opera di grande valore artistico e umano.
Claudia Mantelli

Sergio Guerrini “Venditore”- Benares

Prezzo Euro= 600.
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Claudia Mantelli,
mail claudia.mantelli@yahoo.com
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Sergio Guerrini “I Giocatori di carte -Cairo

Prezzo Euro= 600.
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Claudia Mantelli,
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