–La ribellione creativa dell’ Anima–
Claudia Mantelli & DOODLE ART Association

Call for Artists: “Les Enfants terribles” – La ribellione creativa dell’Anima
Il genio creativo nasce da un’anima che sa mantenere viva la meraviglia dell’infanzia. Come suggeriva Giovanni Pascoli con il concetto del fanciullino, dentro ogni individuo esiste un
bambino capace di vedere oltre l’apparenza, di percepire il mondo con una sensibilità che sfugge agli occhi dell’adulto. Questa visione è la chiave per accedere a una forma superiore
di creatività e felicità. . Picasso affermava che “A dodici anni dipingevo come Raffaello, però ci ho messo tutta una vita per imparare a dipingere come un
Bambino”. In queste parole risiede un insegnamento universale: l’arte non è confinata dai limiti della tecnica, ma trova la sua vera forza quando l’artista riesce a liberarsi dai canoni accademici, lasciando fluire la spontaneità e la libertà dell’infanzia. Balla, Carrà, De Chirico, Soffici, Sironi, Morandi, Rosai, Magri, Viani, Cecioni, Breveglieri e altri importanti artisti dei primi tre decenni del Novecento ad un certo punto della loro ricerca artistica avvertirono l’esigenza di “tornare” bambini, facendo riemergere nelle loro opere la freschezza, la spontaneità e la libertà del disegno infantile, delineando un percorso, che li portò a dialogare con un’arte senza artifizi, autentica e pura.
Einstein stesso riconosceva l’importanza di questa dimensione. Per lui, la creatività non poteva emergere se non attraverso lo stupore e la curiosità del bambino che vede il mondo come una continua scoperta. Questa libertà mentale e spirituale permette di creare opere che vanno oltre
l’estetica, toccando corde emotive profonde.L’artista che riesce a mantenere vivo il fanciullo dentro di sé non solo raggiunge una forma più autentica di espressione, ma trasmette
emozioni pure e universali. L’opera d’arte diventa allora un ponte che collega l’osservatore a quella parte nascosta e spesso dimenticata della propria anima, risvegliando sentimenti
genuini. Nella nostra epoca di tecnicismi e strutture rigide, è più che mai necessario riscoprire il potere del gioco e della libertà nella creazione artistica. Questa mostra vuole essere un invito agli artisti contemporanei a esplorare e abbracciare il proprio fanciullino, a lasciarsi andare, a creare senza vincoli. Solo così è possibile generare opere che emozionano, vibrano e lasciano un segno duraturo. “ Ci si mette del tempo a diventare giovani.” – Pablo Picasso – Con questa riflessione di Picasso come punto di partenza, “Les
Enfants Terribles” invita artisti di tutte le discipline a esplorare la complessità dell’essere giovani e ribelli. Per Picasso, mantenere un contatto costante con la propria infanzia e giovinezza è un atto di resistenza, una lotta contro le convenzioni che inevitabilmente cercano di scolpirci e definire la nostra maturità. Non si tratta di un ritorno nostalgico, ma di uno sforzo costante per preservare quella scintilla creativa e primordiale che caratterizza la
visione pura dei bambini.Questa Mostra d’Arte si rivolge a coloro che sentono il richiamo dell’irriverenza, della ribellione contro l’omologazione, e che comprendono che diventare
“giovani” è un processo arduo e continuo. L’artista deve, in ogni opera, riconquistare quella freschezza percettiva che il mondo adulto tenta di sopprimere. Non è un compito semplice, come suggerisce Picasso: è una ricerca incessante che richiede coraggio, vulnerabilità e uno sguardo critico verso se stessi e la società. In un mondo che cerca costantemente
di incasellare l’individuo, quali sono i segni della nostra giovinezza perduta? Come si può recuperare e celebrare la spontaneità, la curiosità e il disordine che caratterizzano l’infanzia e la sua prospettiva unica sul mondo? E come possiamo, come “enfants terribles”, scardinare i confini imposti dalle norme sociali e culturali? Invitiamo ogni Artista a confrontarsi con l’idea di una creatività libera dai vincoli della maturità e esplorare il concetto di giovinezza come stato dell’essere in continua evoluzione. Che si tratti di un ritorno alle radici della propria infanzia o di un tentativo di reinventarla, siamo alla ricerca di opere che sfidano, provocano e sovvertono. Attraverso il mezzo dell’arte visiva,
della performance, della Scultura, della fotografia o di qualsiasi altra forma espressiva, vi invitiamo a condividere le vostre interpretazioni di cosa significhi essere un “enfant terrible”.
Non siate compiacenti, siate audaci: l’’infanzia è un dono che si riconquista con fatica. Solo attraverso un viaggio consapevole possiamo tornare ad essere “giovani”. Questo
testo vuole coinvolgere gli Artisti in una riflessione più profonda sulla loro pratica creativa, ponendo il concetto di giovinezza e infanzia come un tema centrale da esplorare non solo a livello estetico, ma anche emotivo e concettuale.
Claudia Mantelli
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